Cos’è, come si fa e quali sono le sue regole
di Fabio Gon
Il brain-storming è un tempo, per il gruppo, per cambiare punti di vista, allargare gli sguardi, lasciare spazio all’immaginazione. E sospendere il giudizio.
Il brain-storming è una tecnica spesso utilizzata nel lavoro di gruppo per raccogliere idee, pensieri, riflessioni, rispetto ad un tema, una questione.
Si fa brain-storming in molti ambiti diversi e per scopi diversi: per individuare le caratteristiche di un nuovo prodotto, per analizzare un problema o per generare nuove idee per risolverlo, per raccogliere elementi utili alla costruzione di scenari futuri o futuribili.
Il brainstorming è un tempo durante il quale si mettono in moto creatività e fantasia. E soprattutto per sospendere il giudizio.
Il brain-storming prende il via da una domanda posta al gruppo: solitamente è una domanda aperta, ossia che non delimita in maniera precisa i confini del tema, della questione da affrontare, ma che lascia lo spazio per far emergere aspetti marginali, che a volte possono sembrare poco connessi al tema chiave.
Molto spesso il far emergere sfumature, idee che nulla hanno a che fare con la questione posta sul tavolo, apre la strada ad alternative che non erano state considerate e che possono essere utili nelle fasi successive del lavoro di gruppo, per ridefinire il tema, il problema, la questione.
Spesso invece di una domanda si utilizzano alcune parole chiave, evocative, che permettano di abbracciare l’ambito di confronto senza definirne compiutamente i confini.
Affinché un brain-storming sia utile ed efficace è necessario che le sue regole vengano spiegate al gruppo in modo chiaro e comprensibile, e che vengano accettate dal gruppo stesso. Ma quali sono le regole alla base del brain-storming?
Dedicheremo un prossimo articolo all’approfondimento di altri aspetti di questa tecnica e in particolare alle obiezioni al suo utilizzo e ad alcuni dettagli operativi per fare un brain-storming che funzioni al meglio.
“La questione è che, se l’altro solleva un problema o si lamenta perché le cose non vanno come dovrebbero, si è portati a tagliar corto e a dare una soluzione, quando invece bisognerebbe stare nel problema ”.
Coordinare, coinvolgere, aiutare, attivare.
Una riunione di lavoro, l’incontro tra un gruppo di persone che devono decidere assieme, un tavolo di lavoro tra diversi portatori di interesse, sono momenti di grande ricchezza e possono portare grandi benefici ma spesso si trasformano in inutili perdite di tempo e momenti frustranti e squalificanti.
La presenza del facilitatore all’interno di un gruppo ne rende più facile ed efficace il lavoro.
Ma quali attenzioni e quali competenze deve avere il facilitatore?
per affrontare conflitti e negatività
il facilitatore del lavoro di gruppo /2
per diventare facile e efficace
le attenzioni e le competenze del facilitatore